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La Lega vuole il servizio civile obbligatorio. Nel nome di Aldo Moro

  • Il Tempo2015-08-03

Il Tempo.it   Daniele Di Mario - L’intenzione di Matteo Salvini di voler introdurre il servizio civile obbligatorio approda in Parlamento. Alla Camera e al Senato è arrivato il disegno di legge, scritto dal responsabile Economia e Formazione di Noi con Salvini Armando Siri, recante disposizioni per l’istituzione del servizio civile obbligatorio. Nel testo c’è anche un esplicito riferimento ad Aldo Moro, lo statista democristiano che istituì l’insegnamento dell’educazione civica nella scuola secondaria con il Dpr 585 del 1958. A distanza di 57 anni quel provvedimenti «ha costituito - si legge nel ddl leghista - un ottimo punto di partenza per la costruzione di un comune senso civico del popolo italiano».

Senso civico che, con il fallimento dei corsi di educazione civica e l’abolizione del servizio militare obbligatorio - e quindi anche del servizio civile per gli obiettori di coscienza - si è andato via via sgretolando. Di qui l’iniziativa di Salvini e Siri che intende dare piena attuazione all’articolo 52 della Costituzione - che definendo «sacro» il «dovere del cittadino» alla «difesa della Patria» si presta a interpretazioni più aperte ed estensive che ne amplierebbero il senso fino a ricomprendervi «la difesa degli interessi particolari. Di più. Tale interpretazione, secondo il testo del ddl, sarebbe ancor più vera se collegata con l’articolo 11 della Carta esprimendo «un’istanza pacifista in grado di ampliare la portata del concetto del sacro dovere di difesa dall’ambito strettamente militare a quello più vasto e socialmente funzionale legato alla costruzione della pace mediante strumenti diversi da quelli tradizionali».

Del resto, lo stesso articolo 4 della Costituzione impone al cittadino di svolgere un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società. Nella legge infatti non c’è alcun riferimento alla reintroduzione della «naja», peraltro annunciata dallo stesso Salvini. «Il ddl sul terzo settore del governo - spiega Siri - ha appena due articoli riservati al servizio civile, peraltro non obbligatorio e retribuito in maniera ridicola. Noi proponiamo una riforma più radicale». In sintesi, ogni cittadino al compimento dei diciotto anni di età deve svolgere un anno di servizio civile - presso biblioteche, ospedali, case di riposo e via discorrendo - retribuito 700 euro al mese. Sono previste delle esenzioni in casi particolari, tra questi coloro che devono lavorare per mantenere la propria famiglia. L’anno di servizio civile darà diritto ai crediti formativi per l’università e potrà essere inserito nel curriculum lavorativo. Il costo complessivo annuo della riforma, considerando 13mila euro l’anno per circa 350mila obbligati, è di 4 miliardi di euro. «Ma le coperture ci sono - assicura Siri - Basterà attingere ai Fondi europei di coesione: 30 miliardi che l’Italia non utilizza. Dal giorno dell’approvazione della legge servirà un anno per far partire il servizio civile obbligatorio. Potremmo essere pronti nel 2017». È chiaro che l’iniziativa ha anche un valore di linea politica. «La coscienza civica degli italiani è da rivedere - dice Siri - Scuola e famiglia, da quando è stato abolito l’obbligo di leva, non sono riuscite a colmare da sole un vuoto che oggi distanzia moltissimo i giovani dagli aspetti più reali della società. È venuto così a mancare quel minimo di senso di appartenenza a una comunità che costituisce la base su cui costruire il futuro sulla spinta di ideali ed esperienze che spesso si maturano proprio in gioventù». La parola ora passa al Parlamento.

(fonte: Il Tempo.it   Daniele Di Mario)